Messa in Coena Domini

«Lavanda dei piedi è rivelazione di Dio»

Il vescovo esorta al "dono si sé"

Con la Messa in Coena Domini ci addentriamo nel mistero della passione del Signore Gesù Cristo.

Nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 28 marzo, il vescovo Domenico ha presieduto la liturgia Eucaristica con il rito della lavanda dei piedi in Cattedrale. Nell’omelia mons. Pompili si è concentrato soprattutto sul significato di questo gesto che il Maestro compie nell’ultima cena.

«Più che fornire un esempio di umiltà, Gesù intende porre un gesto ‘profetico’» ha osservato il Vescovo. «È un’azione sconcertante, che offre la chiave per capire chi è Lui e chi è Dio. Di fatto, in questo gesto c’è il segreto di Gesù».

Davanti all’incredulità dei discepoli, poi, il Maestro che invita a fare altrettanto, pare voler comunicare che «non si tratta tanto di capire e di credere, ma di ‘fare’ come Lui. Intendere il servizio non come una scelta perdente o da falliti, ma come la scelta autenticamente umana che va oltre lo scambio e il semplice tornaconto».

Il vescovo ha poi espresso il suo elogio per chi – credente e non credente – «fa del bene senza altro scopo e con questo dono di sé umanizza il mondo. Penso a chi assiste gli ammalati, a chi cresce i ragazzi ben oltre il proprio ruolo, a chi non si risparmia mai».

Quindi ha evidenziato come se il mondo va avanti è perché c’è gente che vive la gratuità e che senza l’amore di Cristo è impossibile l’amore per gli altri.

Al termine dell’omelia, accompagnato dal canto della Cappella della cattedrale, il vescovo Domenico ha lavato, asciugato e baciato i piedi ad alcuni bambini della parrocchia, mentre altri, più piccoli, gli si sono fatti vicini incuriositi da questo gesto.

Leggi qui l’omelia completa.

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