Esequie

In Gesù che affronta la morte il cristiano trova il significato da dare al proprio morire. È dalla Sua morte che può ricevere luce la morte degli uomini.

Gesù annuncia che la presenza di Dio è più forte della morte. Ogni uomo che si affida al Padre è liberato dalla morte.

Ma ogni uomo come Cristo è chiamato a prepararsi alla morte come Cristo: in un dono incondizionato a Dio ed ai fratelli. Nella logica del dono trova il suo posto, pur nella fatica del mistero, anche la morte.

I riti delle esequie cristiane, con lo spirito di fede e di speranza che le anima, sono da vivere e da comprendere nell’ottica della Pasqua del Signore.

Illuminati dal suo mistero, i cristiani sono invitati ad affrontare la propria morte e quella dei loro cari non solo come una scomparsa e una perdita, ma come un passaggio, un vero e proprio esodo da questo mondo al Padre, verso il compimento definitivo e pieno, nell’attesa del giorno ultimo in cui tutti i morti risorgeranno (cf. 1Cor 15, 52).

A questa grande verità mirano i riti cristiani delle esequie, i quali accompagnano i tempi e i luoghi dell’esperienza della morte di ciascun fedele e confessano attraverso gesti e parole l’articolo di fede: “Credo la risurrezione della carne”.