Sarai pescatore di uomini – (Lugagnano)

V domenica per annum 2025

Allegato: V domenica per annum 2025 (Lugagnano)

V domenica per annum 2025
(Is 6,1-2a.3-8; 1 Cor 15,1-11; Lc 5,1-11)
Lugagnano, domenica 9 febbraio 2025

“I pescatori erano scesi e lavavano le reti”. Il testo di Luca non lo dice, ma è facile immaginare l’umore di quei pescatori che avevano faticato tutta la notte, ma non avevano pescato niente. Ciò nonostante devono rimettere a posto le reti, ripulirle e disporle per la prossima pesca. Si spera più fortunata! Pietro, in particolare, sarà stato taciturno e curvo con lo sguardo a terra come il suo stato d’animo, che le prime luci dell’alba non aiutano certo a risollevarsi. Quando però stai toccando il fondo del fallimento accade sempre qualcosa di imprevisto, qualcuno che ti dà fastidio e che non ti lascia in pace. E, infatti, ci sono due barche davanti a Gesù e il Maestro sceglie di salire proprio su quella di Pietro. Gli chiede di spostarla appena un poco da terra così che possa parlare alla gente che lo sta sfiancando. Pietro avrebbe avuto il pretesto per dire di no. E invece anche se sta per tornarsene a casa con la coda tra le gambe, accetta.
“Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca»”. Questa volta la richiesta è esagerata, provocatoria, quasi sarcastica: tira fuori di nuovo le reti e ritorna a pescare, prendi il largo, non rimanere a riva, ritorna al punto più profondo del lago. Cioè al punto più basso del tuo fallimento. E che fa Pietro? Anche stavolta accetta. Forse perché era un po’ disperato, forse perché già cominciava a fidarsi di questo Rabbi che gli aveva appena guarita la suocera (non proprio un successo!), sta di fatto che Pietro replica a denti stretti: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. Non oso immaginare il risolino tra i presenti per il fatto che un figlio di un falegname insegna a un pescatore di provata esperienza quando si va in mare. Ma Pietro si fida di quell’uomo che aveva cominciato a frequentare. E accade l’imprevedibile perché le reti si gonfiano e quasi le barche vanno a picco per il troppo pesce pescato.
“Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore»”. Pietro intuisce chi è Gesù e immediatamente è attraversato da una sensazione di inadeguatezza e sente di essere lontanissimo da Dio. Questo brivido è quel che ci manca perché non percepiamo mai la differenza tra noi e Lui e perdiamo il senso del peccato perché ancor prima abbiamo perso il senso di Dio, cioè quel significato che illumina tutto il reale e gli conferisce una
direzione. Ma Gesù non è affatto lontano da Pietro e lo rilancia in avanti dicendogli: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Gesù non vuole distruggere l’identità di Pietro. Pietro gli va bene così com’è. Gesù vuole valorizzare quello che Pietro è: pescatore sei e pescatore rimani, ma lo sarai, in modo nuovo a servizio di altri.
Pescare dal mare vuol dire ‘salvare’. Uomini e non più pesci.

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