Allegato: 23_12_2024 – dire grazie e vedere speranza – presbiteri casa perez
Messa di Natale con i presbiteri di Casa Perez a Negrar
Negrar, 23 dicembre 2024
“Gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio”. Quando finalmente il vecchio e stanco sacerdote ritrova la parola, scoppia in una lode e in una benedizione. Non ce l’aspetteremmo da Zaccaria per come si è mosso da dopo l’annuncio del figlio, quando, pur stando nel tempio, ha mostrato di non dare alcun credito alla promessa. Eppure ora che la realtà ha smentito la sua paura, Zaccaria prorompe in una benedizione. Siamo anche noi pronti ad ogni piè sospinto a lamentarci o a giudicare; difficilmente durante la nostra giornata diamo spazio a rendere grazie per i doni che continuamente riceviamo. Nel Primo Testamento, per contro, si trovano spesso preghiere di benedizione: Dio è il benedetto, per cominciare. Gesù stesso manda i suoi per le case a portare la pace. Lo shalom è la più grande benedizione, quella pace che è la pienezza di ogni dono.
Ma che significa benedire, a dispetto delle tante cose che non vanno e che suscitano istintivamente il nostro rimbrotto e la nostra lamentazione? È un modo per dire che in qualunque condizione di vita ci possiamo trovare, c’è sempre un motivo per benedire il Signore. La benedizione di Zaccaria si colloca tra la memoria e la profezia. Egli ricorda quanto Dio ha già operato per il suo popolo. L’azione di Dio è continua anche quando non è evidente. Il Signore accompagna il suo popolo passo dopo passo. E lungo questo cammino Zaccaria è capace di sollevare lo sguardo e vedere la realtà dal punto di vista di Dio.
Il Papa parlando pochi giorni fa alla Curia Romana per gli auguri natalizi ha riflettuto sul bene-dire. E ha precisato: “Sorelle, fratelli, guardando Maria, immagine e modello della Chiesa, siamo condotti a considerare la dimensione ecclesiale del bene-dire. E in questo nostro contesto vorrei riassumerla così: nella Chiesa, segno e strumento della benedizione di Dio per l’umanità, siamo tutti chiamati a diventare artigiani di benedizione. Non solo benedicenti, artigiani di questo: insegnare, vivere come artigiani per benedire. Possiamo immaginare la Chiesa come un grande fiume che si dirama in mille e mille ruscelli, torrenti, rivoli – un po’ come il bacino amazzonico –, per irrigare tutto il mondo con la benedizione di Dio, che scaturisce dal Mistero pasquale di Cristo”.
Un bambino è obiettivamente un segno di futuro. Zaccaria ed Elisabetta non avevano figli, in un certo senso non avevano futuro. Ora finalmente Zaccaria riconosce che Dio non si è dimenticato di lui. Vien da chiedersi: quanto sappiamo dire grazie? Come ringraziamo per i doni ricevuti? Dove vedo oggi una speranza di futuro per la mia vita?