Venerdì 21 novembre

Oltre il limite, l’arte dell’attenzione

Dialogo tra la Chiesa e la città di Verona

L’Azione Cattolica di Verona invita tutti i veronesi ad una serata di incontro e riflessione dal titolo “Oltre il limite, l’arte dell’attenzione. Dialogo tra la Chiesa e la città”, venerdì 21 novembre 2025 alle 20.45 presso il Teatro San Massimo.

L’appuntamento nasce dal desiderio di favorire un dialogo profondo tra la comunità ecclesiale e quella civile, ponendo al centro il tema dell’“attenzione” come forma di prossimità e responsabilità condivisa. Attraverso la Lettera pastorale del vescovo Domenico Pompili e le esperienze di voci autorevoli del territorio, sarà possibile addentrarsi nelle pieghe della nostra terra, con le sue ricchezze e le sue fragilità per aprire uno spazio di confronto su come la cura, l’ascolto e la solidarietà possano diventare strumenti per superare i limiti del nostro tempo.

Interverranno:

  • mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona;
  • dott.ssa Rosaria Amato, questore di Verona;
  • dott. Stefano Lorenzetto, giornalista.

Spiega Gianni Tomelleri, vicepresidente adulti Ac Verona:

«Abbiamo invitato tre altissimi esponenti di Verona in questo tempo: il questore Rosaria Amato che ha la grande responsabilità di garantire che la nostra provincia sia un luogo di pace e libertà; il giornalista Stefano Lorenzetto, profondo conoscitore della comunità, della sua cultura, della sua storia, fine dicitore del suo presente; il vescovo Domenico Pompili che guida la Chiesa e che a questi temi ha dedicato la sua ultima Lettera pastorale».

Continua Tomelleri a proposito di questa:

«Le parole del Vescovo, soprattutto quelle che dedica all’importanza di riscoprire l’arte dell’attenzione come soglia da rispettare e antidoto alla violenza, sono giunte provvidenzialmente nel mezzo di un percorso che l’Azione cattolica veronese ha intrapreso in questo triennio: un percorso di rallentamento, accoglienza, ri-tessitura delle reti di relazioni e riscoperta di quanto il Regno di Dio sia già presente in mezzo a noi, nelle nostre comunità, nella nostra Chiesa. In particolare, ci siamo sentiti chiamati quest’anno a prendere posto sulla soglia, non per occuparla, ma per mettersi a disposizione di un incontro. Il desiderio della serata è che la città di Dio e la città dell’uomo si ascoltino, si prestino attenzione e si possano scoprire già compenetrate e compresenti l’una all’altra, molto più vicine di quanto talvolta la cronaca faccia sembrare. La città di Verona è piena di risorse, è ricca, è luminosa, ma ha anche contraddizioni, povertà, zone d’ombra: tutti i cittadini, cristiani e non, hanno la possibilità di dare concretezza a cammini di accoglienza, condivisione e fraternità».

Conclude Ivan Marchi, presidente diocesano Azione cattolica:

«La lettera che il Vescovo ci ha donato ci spinge a cercare semi di profezia che sono già presenti, ma talvolta nascosti o trascurati. Come cristiani dobbiamo animare la comunità a coltivare questi semi, ad averne cura. Questa cura si traduce in relazioni nuove e significative tra persone, tra comunità, tra cittadini e istituzioni».

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