Sabato 17 maggio si è svolto l’incontro diocesano “Kirikoro“, organizzato dal Centro Pastorale Ragazzi e dall’ACR diocesana per i chierichetti, i cori di bambini e i ragazzi del CPR.
Un pomeriggio di condivisione, ascolto e divertimento con canti, grazie all’animazione di ACR Band, balli, giochi e preghiera. A raccontare le proprie esperienze sono intervenuti diversi testimoni delle Forze Armate, tra Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Croce Verde, che hanno contribuito a rivelare la bellezza del servizio, liturgico e non, per il bene di tanti che vogliono incontrare Gesù.
Anche il vescovo Domenico ha partecipato all’incontro, donando alcuni consigli sul servizio dei ministranti:
“Quando fate il servizio all’altare, fate cose diverse. Sono tanti i servizi che fate, apparentemente sembrano solo esteriori, ma se voi fate i ministranti e le ministranti con lo spirito, tutto questo dentro di voi trova l’armonia. Questo geste che fate trova una risonanza interiore. Vi auguro di sperimentare:
- la gioia di fare insieme qualcosa di bello e gratuito,
- l’essere un gruppo armonico, in cui ciascuno si ritrova insieme in amicizia,
- il fare le cose sapendo quello che significano, portandole da fuori a dentro.
Perchè, come ha detto Ghandi, il segreto della felicità è quando ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo sono in armonia“.
Tra i testimoni delle Forze Armate, ricordiamo le parole di Stefano Boscagin, capo reparto dei Vigili del Fuoco:
“Per me essere vigile del fuoco è donarsi. Quando usciamo, siamo una squadra con un obiettivo: salvare una vita, donarsi alle persone che hanno bisogno.”
Don Simone, Samantha, Maria hanno invece descritto la realtà della Croce Verde raccontando l’origine del loro impegno e ribadendo l’importanza del non agire da soli, quando si vuole aiutare il prossimo. Queste le parole di Don Simone Facincani:
“Prima di servire la croce verde, servo una croce, che è quella di Gesù: la spinta del servizio nasce dalla mia vocazione. Ogni equipaggio esce insieme come una squadra. La vita degli altri è sempre preziosa e delicata, c’è del timore nel soccorrere, ma anche la consapevolezza che tu sei lì per fare la differenza!”
Girolamo Lacquaniti, Vicario del Questore di Verona, ha posto l’accento sul significato profondo di “servizio”, una chiamata che non riguarda solo le forze armate, ma ognuno di noi, compresi i più piccoli:
“Servizio deriva da servus, in molti paesi il “ciao” è sostituito proprio da “servus”: una volta sono andato in Austria e mi salutavano così! Quando ci si mette a servizio, ci si mette allo stesso livello. Spesso arriviamo tardi, quando reati o incidenti sono già accaduti, la nostra speranza è fermarli prima. Vorremmo che tutti fossero piccoli poliziotti, come? Osservare e chiamare sempre quando c’è qualcosa che non va, quando succede qualcosa che è il contrario di servizio. Girarsi dall’altra parte, fare finta di niente, fregarsene è il contrario di servus. La buona volontà di prendersi cura dell’altro è il servizio che tutti possiamo fare. Non serve l’uniforme. Voi siete il presente e il futuro.”
Dall’intervento di alcuni rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, poi, l’invito a sentire le forze dell’ordine come alleate in ogni circostanza, sapendo di poter contare sul loro aiuto in ogni circonstanza:
“Noi non arrestiamo e basta, aiutiamo attraverso l’empatia e diamo consigli. La cosa più gratificante dopo aver fatto un buon lavoro, è la concretizzzione di quel lavoro a servizio di una persona che aveva necessità. Se avete bisogno, non abbiate paura della divisa, chiamate aiuto. La divisa è vostra amica!“
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