Poeti sociali

In ascolto dei Poeti sociali per avere parole diverse

La conferenza stampa

Grande attesa per la seconda edizione della rassegna “Poeti sociali” che si svolgerà a Verona dal 1° al 5 ottobre sul tema: “Fraternità è il nome della pace”.

Proposta dalla Chiesa di Verona, con il patrocinio del Comune, il sostento di Generali Italia e Fondazione Cattolica, la partecipazione a vario titolo e in diverse modalità di associazioni, fondazioni, servizi pastorali, vuole essere un’occasione inclusiva e condivisa per raccontare speranza laddove appaiono solo scarto.

Le dichiarazioni alla conferenza stampa di presentazione

Il vescovo Domenico Pompili ha così presentato Poeti sociali: «Credo che sia per la città, oltre che per la Chiesa, un grande contributo e una straordinaria possibilità di ritrovarsi insieme, attorno a significati condivisi ed esprimere, grazie alle parole, una propria interpretazione della realtà, che non sia semplicemente assecondare le cose come vanno ma saperle criticare ed eventualmente orientare». Ha evidenziato che «abbiamo parole bisogno di parole diverse» specificando che il termine parole vuole essere tutt’altro che sminuente, perché quando esse «sono espresse da testimoni, come lo sono tutte le persone che andremo a conoscere nella sequenza di questi numerosi incontri, acquistano una pregnanza e una forza assolutamente originale. Le parole di chi come i poeti sociali, sa fare la differenza rispetto a quello che accade nella società, sono nuove, diverse, alternative».

L’assessora alla cultura del Comune di Verona Marta Ugolini, ha espresso il plauso e il ringraziamento della città agli organizzatori perché «è un progetto che parla alla collettività, con tanti punti di forza». Ne ha individuato, in particolare la diversità dei protagonisti – «da vere e proprie celebrità a volontari del Terzo settore, da giornalisti a persone impegnate in realtà difficili» –; l’interdisciplinarietà e trasversalità perché «non vede la cultura a compartimenti stagni, ma fa dialogare etica, spiritualità, realtà sociale, i temi dell’ambiente»; il coinvolgimento dei giovani; la scelta di utilizzare spazi diversi apprezzando in particolare la scelta di proporre performance artistiche nel piazzale della Stazione che è «luogo importante, significativo e molto delicato».

Paolo Bedoni presidente della Fondazione Cattolica ha rimarcato l’importanza della rassegna Poeti sociali con i suoi momenti di crescita e formazione sottolineando «la sfida continua di costruire coesione sociale e fare progetti sociali, rispetto alla quale vogliamo offrire il nostro contributo, anche in termini di idee innovative, competenza, condivisione di professionalità, perché non bastano solo le parole. La pace e la poesia sociale sono un percorso che quotidianamente ci impegniamo a fare».

Piero Fusco, responsabile Buerts di Generali Italia: «Questa rassegna ci offre l’opportunità di pensare a qualcosa di bello, come fanno i poeti sociali». Ha ironizzato: «Sembra strano che una compagnia di assicurazioni si occupi di poesia sociale, ma Generali sente la responsabilità di essere un partner importante del nostro Paese e in particolare con la Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore abbiamo interlocuzioni giornaliere e dialoghi continui con chi è poeta sociale, quindi tutto il mondo della Chiesa con ciò che quotidianamente fa con utilità sociale per tutti, le associazioni, il mondo del Terzo settore, le fondazioni. Ci siamo detti che se vogliamo essere partner sui territori non possiamo che partecipare a questo tipo di eventi, non solo come sponsor ma anche come attori che possono portare il loro contributo, cosa che ci hanno concesso Fondazione Toniolo e il direttore artistico».

Per scoprire il programma della rassegna, visita il sito ufficiale Poeti Sociali.

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