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10 Dicembre 202426 Febbraio 2025
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10 dicembre

Dal Sudan all’Italia, “fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora”

Il 10 dicembre, giornata internazionale per i Diritti umani e 76esimo anniversario della loro Dichiarazione universale delle Nazioni Unite, Verona scende in piazza per il Sudan. Più di decina di associazioni locali si riuniranno nel centro della città scaligera per gettare una luce su un conflitto dimenticato dalla comunità internazionale occidentale e per esprimere attivamente la propria solidarietà al popolo sudanese e alla sua diaspora in Europa.

La manifestazione è parte della Seconda Giornata di Mobilitazione Nazionale per la Pace, iniziativa promossa dalla Rete italiana pace e disarmo, Coalizione “Assisi pace giusta”, Europe for peace, Fondazione PerugiAssisi e Sbilanciamoci. La campagna vuole dare continuità alla giornata di mobilitazione nazionale del 26 ottobre scorso che ha visto l’adesione di oltre 400 realtà associative sparse nel territorio nazionale e la partecipazione di 80mila persone nelle sette manifestazioni di Bari, Cagliari, Palermo, Roma, Firenze, Milano, Torino, come spiegano i promotori.

In Sudan quasi due anni di conflitto hanno costretto milioni di persone alla fuga, generato condizioni critiche di insicurezza alimentare e portato a decine di migliaia di vittime. Una lotta di potere fra l’esercito e un’influente milizia è degenerata in ostilità su larga scala che hanno anche ridestato le faglie delle tensioni intercomunitarie che attraversano il paese. Denunce di varie organizzazioni internazionali e della società civile e la diaspora sudanese riportano alla nostra mente i crimini di guerra e contro l’umanità che già si sono verificati 20 anni fa in Darfur, nel Sudan occidentale, scioccando il mondo intero.

È giunto il momento di superare il silenzio connivente che oscura questa guerra e per questo le realtà promotrici hanno preparato un documento da consegnare alle autorità italiane. Il testo verrà letto durante il sit-in; strutturato in cinque punti, servirà a chiedere al governo italiano maggior impegno per la pace in Sudan nei consessi internazionali.
“Cessate il fuoco. Aiuti. Diritto internazionale. Fine dei “doppi standard”. E Nazioni Unite di nuovo in grado di arbitrare e ricostruire la giustizia, indispensabile per la sicurezza”. Le parole chiave della mobilitazione nazionale trovano in Sudan un crocevia e uno spazio di bisogno cruciale. Con la consapevolezza infatti che “i conflitti hanno una saldatura fra loro”, fare consapevolezza su quanto sta avvenendo nel conflitto nel paese africano significa fare consapevolezza su una serie di dinamiche internazionali – dallo sfruttamento delle risorse naturali alla circolazione incontrollata di armi – che ovunque inficiano le possibilità di costruire un mondo di pace. Ora più che mai, quindi, è necessario rinnovare l’appello per mobilitare il Paese a difesa

dell’Articolo 11 della nostra Costituzione contro la politica, la cultura, l’economia di guerra, come riaffermano gli organizzatori della giornata nazionale.

Tutte le organizzazioni che aderiscono alla Seconda Giornata di Mobilitazione Nazionale per la Pace si impegnano inoltre a sostenere la campagna “Ferma il riarmo”, che proprio il 10 dicembre si attiverà per un’iniziativa diretta nei confronti del Parlamento che sta per votare una Legge di Bilancio con una spesa militare complessiva per il 2025 di 32 miliardi di euro (ben 13 miliardi per nuove armi).

L’iniziativa veronese prevede due momenti:

alle 17 un collegamento con il Sudan e Archivio pace e disarmo che si terrà alla sede dei missionari comboniani di Vicolo Pozzo,1.

Dalle 18 alle 19, un incontro pubblico nella vicina piazza Isolo con lettura del documento da consegnare al governo e momenti di raccoglimento.

La giornata vuole anche riaffermare la vocazione di Verona “città per la pace”, sancita anche da una mozione del comune scaligero all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina. E poi riallacciare i fili del legame della città con il Sudan, testimoniato dal secolo e mezzo di presenza dei missionari comboniani, che proprio nell’odierno paese africano avviarono la loro missione quasi un secolo e mezzo fa.

 

Le organizzazioni che hanno aderito:

Famiglia comboniana Movimento Nonviolento Rete 10 dicembre Verona Fondazione Nigrizia Libera
Emergency
Il mondo di Irene Cgil Verona
Mediterranea Verona Gruppo Radici dei diritti Comunità di base Assopace
Donne in nero Verona

Fonte: Comunicato stampa

 

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