Mercoledì della I settimana di Avvento 2024 – Santa Barbara con Vigili del Fuoco

Allegato: Mercoledì della I settimana di Avvento 2024 – Santa Barbara con Vigili del Fuoco

Mercoledì della I settimana di Avvento
Basilica di Sant’Anastasia, mercoledì 4 dicembre 2024
(Is 25,6-10a; Sal 23; Mt 15,29-37)

         “Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare”. Anche l’Europa ha conosciuto la fame. E anche il Veneto ha avuto fame tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale. Ancora oggi ci sono intere aree del mondo segnate dalla fame e dalla malnutrizione. Quello invece che sembra sparire qualche volta è il senso della compassione perché si arriva all’indifferenza. Occorre ritrovare questa sim-patia che non è paternalismo, ma partecipazione al dolore altrui, provvedendo concretamente ai mali delle popolazioni più colpite. Si inserisce qui il tema delle migrazioni che sono l’effetto di popolazioni che si muovono in cerca di pane. Non comprendere questo o rifiutare di pensarci è una prova della nostra disinformazione e ancor prima della nostra mancanza di compassione. Un uomo che segnalò una forma raccapricciante di povertà fu Raoul Follereau, morto il 6 dicembre 1977: avvocato, giornalista, filantropo. Ai lebbrosi dedicò tutta la sua vita di “vagabondo della carità”. Tra i suoi libri, primeggia Se Cristo domani… (Ed. Nigrizia, 1963): “Se Cristo, domani, busserà alla vostra porta, lo riconoscerete? Sarà, come una volta, un uomo povero, certamente solo”.

Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini»”. Il miracolo portentoso che sta per compiersi, in realtà, non è un fenomeno da baraccone, ma un ‘segno’ di come coinvolgere l’umanità nel compiere il miracolo della moltiplicazione. Gesù parte da quello che hanno a disposizione, anche se di scarsa consistenza. Ripartire da quello che si ha – che sembra poco e irrilevante – vuol dire convincersi che i grandi cambiamenti non necessariamente nascono dall’alto, ma possono generarsi dal basso. Ciascuno può fare la differenza, a condizione che non si rassegni a moltiplicare gli scarti, ma provveda a diminuire le situazioni di povertà e di abbandono. Se ciascuno dà o fa il suo poco si moltiplica la catena della solidarietà. È quello che accade di vedere dentro certe realtà, come mense della carità o villaggi dell’educazione o case di cura nelle terre di missione. Anche se il volontariato ha un certo calo non vi è dubbio che tante iniziative vanno avanti per la gratuità di tanti che offrono un poco del proprio tempo e delle proprie risorse.

Prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla”. La sequenza dei gesti del Maestro non è casuale. A partire dai pani e dai pesci, Gesù rende grazie, spezza, dà perché diano. Sono tre momenti che moltiplicano gli effetti. Rendere grazie al posto di imprecare. Dividere invece di accumulare. Dare invece di prendere. Dietro questa logica si nasconde un’altra logica all’insegna della gratitudine, della condivisione e della gratuità. Preghiamo perché questi valori crescano a dispetto di un mondo che sembra lasciarsi ispirare dalla logica della rivendicazione, dell’ingratitudine e della sola prestazione. I Vigili del Fuoco si ispirano da sempre a questi principi di vita e mettono in salvo le vite e l’ambiente naturale che ci circonda.

condividi su