Lo sguardo dall’alto di Maria Assunta

Allegato: Lo sguardo dall’alto di Maria Assunta – Articolo L’Arena


Articolo pubblicato dal quotidiano L’Arena

Verona, 15 agosto 2025

Una prospettiva diversa per il mondo di oggi

In questo giorno di metà agosto, mentre molte città si svuotano alla ricerca di sollievo dalla calura estiva, tra momenti di riposo e di divertimento, vale la pena immaginare il mondo a partire da un punto di vista completamente diverso. È quello che ci suggerisce una delle figure più potenti dell’immaginario cristiano occidentale: Maria, la madre di Gesù, rappresentata nell’iconografia tradizionale e celebrata oggi come “assunta in cielo”.

Il mondo visto dalle donne, il mondo visto dal cielo

Quante volte nella storia le donne hanno dovuto osservare la realtà dai margini o dalle periferie del potere, costrette a decifrare un mondo raccontato e governato da altri. L’immagine simbolica di Maria Assunta ci offre una prospettiva diversa. Lei sembra guardare il mondo dall’alto: dal centro dell’amore divino, potremmo dire con un linguaggio religioso; dalla profondità della sua esperienza di donna e madre, potremmo dire in termini più laici. In ogni caso, quello sguardo celeste è ricco di storia. Ed è proprio per salvaguardare il valore di quella storia, che nella tradizione cattolica Maria viene portata in cielo “anima e corpo”. Con tutta sé stessa, dunque.

Ciò che da quella posizione elevata si potrebbe vedere – e sentire – è l’assurdità della violenza, il dramma del dolore e l’urgenza di una speranza capace di rigenerare le vite e di riparare l’ordine del mondo.

L’immagine di una traslazione possibile: antidoto all’orrore

Possiamo intendere questa immagine come traslazione simbolica di una vita concreta, quella di Maria, ma anche come destino dell’umanità intera. Ciò significa che nessuna creatura è condannata a rimanere prigioniera dei propri limiti, delle proprie chiusure, delle proprie logiche distruttive: esiste sempre la possibilità di una trasfigurazione che coinvolga l’intera persona nella sua concretezza storica e corporea. In questa visione integrale della redenzione umana, inoltre, non cade nessun frammento del cosmo.

In un mondo devastato da guerre che sembrano non avere fine, divorato dalla fame di potere e dalla corsa sfrenata al controllo delle risorse, l’immagine di questa figura materna elevata al cielo si presenta dunque come un antidoto potente. Mentre assistiamo a conflitti alimentati dalla brama per le terre rare, dal desiderio di espandere confini e sfere di influenza, dall’ego smisurato di chi detiene il potere, Maria ci indica un’altra via.

Proprio oggi, mentre la Chiesa cattolica celebra l’Assunzione, è in corso l’incontro programmato in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin: due leader che incarnano la logica della forza e dell’imposizione, disposti a tutto pur di affermare la propria sovranità.

Il paradosso fa riflettere: nel giorno in cui si contempla l’elevazione di colei che ha generato il Principe della pace, il mondo assiste al confronto tra chi continua a seminare violenza e divisione, incapace di fermare chi sacrifica vite umane sull’altare degli interessi geopolitici e che considera i popoli come pedine da muovere a piacimento, in uno spietato gioco al massacro.

Una prospettiva di resistenza generata dall’amore

La donna “assunta” in cielo vede altro. Il suo sguardo dall’alto non è quello del potente che esalta i propri domini, ma quello della madre che abbraccia con gli occhi le sue figlie e i suoi figli, i suoi fratelli e le sue sorelle.

Così rappresentata, questa figura ci insegna l’amore per la vita, la resistenza al dolore, il rifiuto di ogni violenza e la speranza in un altro mondo possibile. La vera forza non sta nel dominare ma nel generare, non nel conquistare ma nel custodire, non nell’imporre ma nell’accogliere.

Il suo “sì” originario continua a risuonare qui e ora, come alternativa profetica a ogni “no” pronunciato contro la vita, contro la dignità delle creature, contro la bellezza della natura, contro la possibilità di un futuro di pace.

Un invito per oggi

In questo agosto del 2025, mentre il mondo esplode in guerre e conflitti, l’Assunzione di Maria diventa un vero e proprio programma di vita, da mettere in pratica attraverso un radicale cambio di prospettiva. Invece di squadrare il mondo dal basso dei nostri interessi personali e nella superficialità delle nostre comode astrazioni, proviamo a sollevare lo sguardo e ad appassionarlo al mondo. È questa la “traslazione” che Maria ci chiede ora.

Anche quando tutto sembra perduto, c’è dunque ancora una scommessa d’amore in gioco. È una scommessa che la vita stessa continua a fare su di noi, forse ancora capaci di assumere un orizzonte traslato e trasfigurato che genera pace invece che guerra, accoglienza invece che rifiuto, speranza invece che rassegnazione.

Il mondo ha bisogno di questo sguardo. Oggi più che mai.

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