Il coraggio della pace – Presentazione libro Patton

Allegato: Presentazione libro Patton

Salone sinodale del Vescovado, lunedì 24 febbraio 2025


“Il coraggio della pace”
Presentazione libro Patton

Il volume Come un pellegrinaggio. I miei giorni in Terra Santa ci svela una pace possibile seppur affaticata, conducendoci là dove il Figlio fatto uomo ha impresso le proprie orme divine. Questa serata non solo ha presentato un’opera letteraria, ma ha illuminato il prezioso operato della Custodia di Terra Santa, aprendo uno spazio di profonda meditazione sul significato della presenza francescana nei luoghi del cristianesimo originario.

Dalle parole di padre Francesco Patton emerge il ritratto di una Terra Santa vibrante di vita, dove la speranza germoglia tra le crepe delle difficoltà quotidiane. Come fiori nel deserto, i segni di fratellanza sbocciano in terreni improbabili, testimoniando che la pace non è mera assenza di conflitto, ma un’arte di vivere che richiede dedizione costante a livello personale, relazionale e comunitario.

La pace si tesse giorno dopo giorno, come un arazzo prezioso fatto di gesti concreti di apertura e dialogo, nella capacità di scorgere nell’altro non un avversario ma un compagno nel grande viaggio umano nella storia reale. La secolare presenza francescana in questi luoghi incarna perfettamente questa scommessa virtuosa: essere ponte tra mondi diversi, crocevia dove le biografie umane si intrecciano in una trama di reciproco arricchimento.

In questo mosaico di popoli e tradizioni, anche la paura si riveste di nuovi significati. Non più catena che immobilizza e separa, ma potenziale catalizzatore di connessioni più autentiche. L’esperienza dei frati dimostra come proprio nelle ore più buie possano accendersi le luci più intense di fraternità e condivisione: quando si ha paura insieme, l’avverbio di compagnia può fare la differenza.

L’accorato invito di padre Patton – “Non abbiate paura, venite pellegrini in Terra Santa” – risuona dunque come un richiamo alla fiducia e all’incontro. Il pellegrinaggio trascende così la dimensione personale di ricerca spirituale per diventare ponte di solidarietà con la comunità cristiana locale e contributo concreto alla stabilità di una terra lacerata. È occasione per sperimentare come la presenza di persone aperte all’incontro possa tessere quella rete di relazioni che costituisce l’autentico fondamento della pace.

Le riflessioni condivise ci lasciano con la consapevolezza che la Terra Santa, nonostante le fatiche e le complessità difficili da abitare, rimane luogo dove la fede si fa tangibile e dove la presenza francescana testimonia quotidianamente che il cammino della pace è possibile e percorribile attraverso il servizio disarmato e l’apertura all’alterità. Un messaggio che interpella ciascuna e ciascuno di noi, invitandoci a divenire, nel nostro quotidiano, architetti di ponti e tessitori di relazioni pacifiche, come pellegrini che lasciano impronte di speranza su sentieri antichi.

 

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