Il Battista è annuncio della Risurrezione – Festa patronale Cerna

Martirio di San Giovanni Battista 

(Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29)

Messa per il Patrono – Cerna, venerdì 29 agosto 2025

 

Giovanni… diceva ad Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello»”. Così Marco ricostruisce la passione del Battista: l’arresto con la motivazione, l’esecuzione e la sepoltura. Chi era Erode? Il cosiddetto re Erode è un figlio di Erode il Grande, il quale si sposò dieci volte, ebbe 15 figli e 16 nipoti. Fu ritenuto un sanguinario che mise a morte una moglie e tre figli, tanto che lo scrittore tardoimperiale Macrobio attribuisce una battuta ad Augusto, di cui Erode era sovrano vassallo, secondo la quale era preferibile essere un “maiale” di Erode piuttosto che suo “figlio”. Il re Erode era figlio di cotanto padre e ne riproduceva il carattere sanguinario unito ad una certa debolezza di carattere. Al punto che, come annota l’evangelista, “Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri”.

Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea”. Viene introdotto così il dramma in cui il ruolo principale è svolto da una donna, Erodiade, attuale moglie di Erode Antipa, ex moglie del fratellastro di Antipa, lui pure chiamato Erode. Il motivo dell’arresto è la denuncia fatta da Giovanni di questo matrimonio illegale. In realtà, i legami di parentela tra queste persone sono ancora più complicati: Erodiade era figlia del fratellastro di Erode Antipa, Sristobulo, e quindi nipote del suo ex marito, come del nuovo Erode Antipa. Antipa aveva ripudiato la sua prima moglie. Lo storico Giuseppe Flavio, che riporta lo stesso fatto, rileva lo scandalo di questo matrimonio fondato su un palese adulterio. Il Battista non esita a dire la verità e per questo viene sacrificato. Oggi che fatichiamo a dire la verità e perfino a credere alla verità, sembra impossibile che qualcuno possa perdere la testa per questa estrema testimonianza. Eppure mai come oggi occorre ritrovare gente che sappia onorare la verità delle cose e non alimentare una narrazione falsa e artefatta che stravolge la verità dei fatti.

I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro”. La vivacità del racconto fa intuire che la prima preoccupazione di Marco non è di offrire un resoconto dei fatti, ma di far emergere alcuni temi. Il Battista uomo “giusto e santo”, la fedeltà al suo mandato, fa presentire l’arresto e la condanna ingiusta di Gesù. E la triste sequenza di morti di persone innocenti che continuano ad essere registrate ogni giorno nei vari teatri di guerra. Dove tanti altri inconsapevoli Battista vedono la propria testa tagliata in senso letterale dalla crudeltà e dalla insensibilità del potere di turno. La vicenda del Battista si conclude con la sepoltura: la sua resurrezione non è altro che una diceria popolare. Mentre la vicenda di Gesù non termina con la sua morte e sepoltura (15,46), ma continua nell’annuncio gioioso della sua resurrezione (16,1-8).

condividi su