Domenica 20 luglio 2025

L’ospitalità è generativa

Pellegrinaggio commemorativo dell'Associazione Nazionale Alpini a Passo Fittanze

Domenica 20 luglio 2025 si è tenuto il tradizionale pellegrinaggio commemorativo, presso il monumento agli alpini e ai caduti di tutte le guerre di Passo Fittanze, organizzato dalla Sezione di Verona dell’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con il Comune di Ala e le sezioni ANA del Trentino.

Il pennone delle Fittanze è, infatti, un un monumento carissimo agli alpini veronesi, costruito oltre mezzo secolo fa proprio nel punto in cui l’Alta Lessinia si spartisce tra Verona e Trento e dove un tempo passava il confine tra l’Impero AustroUngarico e il Regno d’Italia.

Il programma della domenica, che ha visto la partecipazione del sindaco di Verona Damiano Tommasi, insieme a numerosi altri rappresentanti istituzionali dei 98 Comuni della provincia, è iniziato alle 9.30 con l’ammassamento dei partecipanti, per proseguire con la sfilata e, dopo i saluti delle autorità, la Messa, presieduta dal vescovo Domenico Pompili e concelebrata dal cappellano sezionale don Rino Massella.

Nell’omelia mons. Pompili, partendo dalle letture e dal brano evangelico di Marta e Maria (Lc 10,38-42), ha dato centralità al tema dell’accoglienza, sottolineando come le due sorelle rappresentino i due aspetti principali dell’ospitalità: la capacità di fronte ai bisogni di ciascuno e quella di prestare ascolto all’altro.
“L’importante è non sottrarsi all’imperativo vitale: senza accoglienza e ospitalità non segue niente di buono. Anche per Dio vale lo stesso discorso: se manca l’ospitalità nel nostro cuore è impensabile farGli strada. Ma questo vale anche per noi umani: senza l’ascolto dell’altro, delle sue ragioni, delle sue attese, dei suoi bisogni non c’è possibilità di vivere pacificamente.”

Proprio dal bisogno di pace nasce l’urgenza di riscoprire il valore dell’ascolto e del dialogo, contrapposti alla prepotenza di chi parla da solo, contro o sopra gli altri, in un tempo segnato da conflitti e violenze. In questo contesto, in riferimento alla tradizionale preghiera degli alpini, il Vescovo ha quindi ribadito la necessità di pregare perchè “tacciano per sempre le armi di morte e di distruzione”.

Leggi qui l’omelia completa.

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