Tomas Chiaramonte e mons. Domenico Pompili

Il coraggio che ci è chiesto è di andare controcorrente

L'intervento al Giubileo dei Giovani

Nel cuore del Giubileo dei Giovani, mercoledì 30 e giovedì 31 luglio 2025, si è svolta l’iniziativa “12 parole per dire speranza”, incontri tematici di catechesi, confronto e condivisione distribuiti in dodici chiese della città di Roma, su temi tratti dal sussidio CEI “Pellegrini di speranza” e dalla bolla di Papa Francesco Spes non confundit (coraggio, soglia, riscatto, abito, responsabilità, coscienza, senso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio).

Tra i relatori, il nostro vescovo Domenico, che, in particolare, è stato protagonista di due catechesi relative alle parole Soglia e Coraggio: la prima, mercoledì 30 a San Gregorio VII, dal titolo “La famiglia educa a varcare la soglia della “modernità”“, la seconda, giovedì 31 nella chiesa di San Francesco Saverio (alla Garbatella), dal titolo “Il coraggio di una nuova economia“, affiancato dalla testimonianza di un altro veronese, Tomas Chiaramonte, Segretario Generale di ADOA (Associazione Diocesana Opere Assistenziali).

Guarda qui il servizio di Telepace, con le interviste al vescovo Domenico e Tomas Chiaramonte.

 

Non sono coraggioso ma ho imparato che il prendersi cura degli altri, soprattutto dei più fragili, è il modo per prendersi cura di sé e di Dio: le parole di Chiaramonte che, dopo la sua testimonianza di vita segnata dalla GMG del 2000, la scelta del matrimonio a 25 anni e l’abbandono di un lavoro a tempo indeterminato per rigenerare a Verona proprio ADOA, una rete di realtà del terzo settore che si dedica alle persone vulnerabili, ha esortato i giovani pellegrini a fare scelte di giustizia ogni giorno, senza paura di sbagliare, perché è proprio l’originalità del vostro talento che vi farà compiere i volteggi più belli.

 

Il coraggio è “avere cuore” (cor habere) – ha spiegato poi, nel suo intervento, mons. Pompili – cioè possedere il centro vitale della nostra storia. Per la Bibbia il cuore è un luogo di verità, ciò che siamo, il luogo della libertà di coscienza. (…) Ma da dove, alla fine, viene il coraggio? Non dalla sola volontà. Il coraggio si riceve dentro una trama che rinforza il bene e che permette di esporsi anche quando ciò non conviene. Ecco perché il coraggio è una questione comunitaria. Per questo nella Scrittura sembra si registrino ben 365 sollecitazioni in questa direzione: “Non abbiate paura!” Una per ogni giorno dell’anno. Non si tratta di essere eroi, ma di coltivare ogni giorno, una speranza che viene dal cuore e dalle sue verità.

Il Vescovo ha così chiamato i giovani al coraggio, soprattutto di una nuova economia, che contesti le attuali logiche privatistiche e di guerra per aprirsi alla fiducia in Dio e nel prossimo, al rispetto dovuto alla comunità, alla cura del creato. 

Ascolta qui la catechesi completa.

 

Condividi questa notizia e resta aggiornato iscrivendoti al canale della Chiesa di Verona.

condividi su
Via Daniele Comboni, 00145 Roma, Lazio Italia