Per il secondo anno, il Coordinamento Caritas, ovvero l’incontro di confronto tra le Caritas territoriali della diocesi di Verona è stato realizzato all’interno della rassegna Poeti sociali. Per questo 15° anno, quasi 200 delegati hanno lavorato insieme, in un’ottica di sinodalità, a partire da una riflessione sui ponti da costruire per superare i limiti.
Il vescovo Domenico Pompili ha affermato: “Caritas secondo me meglio interpreta lo spirito di Poeti Sociali perché i volontari fanno la differenza nella società. Sono liberi, non obbligati, sono coraggiosi, alle volte potrebbero sentirsi inutili invece rappresentano ossigeno per le comunità”.
La referente per Caritas diocesana della Rete dei gruppi e Centri di ascolto Caritas Barbara Simoncelli ha spiegato: “Quello dei Coordinamenti è cammino cominciato nel 2010, iniziato in un contesto sociale e mondiale che stava cambiando. Abbiamo iniziato a parlare nuovi linguaggi, a parlare di storie delle persone dei nostri territori, a fare rete. Siamo cresciuti nei numeri di centri di ascolto, nei volontari. Le comunità sono diventate protagoniste della vita delle persone che sono venute a chiedere aiuto. I centri di ascolto sono diventate antenne, sono usciti dai muri fisici delle parrocchie, andando alle periferie esistenziali. In questi anni sono nati gli Empori della solidarietà e le Officine culturali ed è stato ampliato l’osservatorio a livello diocesano. Ci siamo fatti ispirare dalle encicliche papali o dalle lettere pastorali, abbiamo invitato ospiti importanti anche a livello nazionale. E siamo arrivati fino ad oggi, pronti per le nuove sfide che la società ci chiede”.
Infine, Lucia Vantini, delegata episcopale ambito prossimità: “Essere volontari oggi significa raccontare al mondo che esiste la libertà di aprire varchi anche laddove sembra che ci sia tutto chiuso. La libertà. La libertà libera la nostra fantasia. E ci aggiungo anche la parola desiderio, perché i nostri desideri e la nostra libertà ci permettono di stare dentro a quello che è il concreto della vita, cioè il piano dei bisogni, e quello che sogniamo, cioè il piano dei desideri”.
Maggiori informazioni alla news su sito della Caritas diocesana.
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