In questi giorni è a Verona la “Croce degli sportivi” che sarà poi presente alle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali in cui anche la città scaligera sarà protagonista.
Accompagna le donne e gli uomini di sport dai Giochi di Londra 2012 e “parteciperà” alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, che vedranno nell’Arena di Verona la Cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici (22 febbraio) e l’apertura Paralimpica (6 marzo).
Riferimento spirituale, semplice ed essenziale, nel cuore dello sport mondiale, la Croce è stata affidata ad Athletica Vaticana – l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede – lo scorso 14 giugno in occasione del Giubileo dello sport con papa Leone XIV, alla presenza di Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, che ha portato personalmente la Croce attraverso la Porta santa della basilica di San Pietro, e del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Santa Sede per la cultura e l’educazione.
Athletica Vaticana ha ricevuto la Croce da una delegazione, giunta appositamente da Parigi, sulla scia dei Giochi 2024 e a sua volta l’ha consegnato alle Diocesi nel cui territorio si svolgeranno i prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali ed estivi: Milano-Cortina 2026 e Los Angeles 2028.
Partita nella mattinata di sabato 6 dicembre dal Vaticano vede come prima tappa proprio Verona, mentre il 6 gennaio ripartirà verso Milano.
La Croce è stata realizzata dall’artista inglese Jon Cornwall con quindici pezzi di legni diversi – considerando anche il podio che la sostiene, dove sono riportate in inglese le parole “fede, speranza e carità” – accuratamente selezionati e provenienti da diverse zone del mondo: Terra Santa, Cina, Russia, Africa del Nord, Sudafrica, India, Australia, Brasile, Argentina, Jamaica, America del Nord e Londra, città dell’artista.
La croce è un messaggio cristiano rivolto a tutto il mondo dello sport, è un segno di speranza per l’umanità, è una proposta di pace tra i popoli e di un dialogo fraterno tra religioni e culture, nel segno dell’inclusione di ogni persona.
Giubileo diocesano dello sportivo
Questa speciale Croce sarà protagonista anche del Giubileo diocesano dello sportivo, in programma mercoledì 17 dicembre.
Alle 17.50 dalla zona antistante il Tempio Votivo (piazzale XXV aprile – Verona) la prenderanno con sé una settantina di giovani atleti veronesi, dai 13 ai 16 anni, che, accompagnati da genitori e dirigenti sportivi, si metteranno in marcia verso il Palazzetto cittadino.
Il percorso prevede: via Palladio; svolta su via Frà Giocondo e attraversamento su piazzale Olimpia costeggiando lo stadio Bentegodi; arrivo al Palazzetto.
Qui prenderanno parte al tradizionale Natale dello sportivo: organizzato dalla Diocesi, dal Coni scaligero e dal Comune, riunisce tutte le realtà sportive locali (atleti, dirigenti, società, federazioni) in un momento di auguri, festa e condivisione, con la partecipazione del Vescovo e di personalità sportive, celebrando lo sport veronese prima delle festività natalizie.
Le dichiarazioni
Don Gabriele Vrech, incaricato diocesano pastorale dello sport, ha sottolineato l’importanza simbolica:
«La Croce degli sportivi è un grande dono che la Chiesa di Verona accoglie nella città, seguendo il desiderio della Santa Sede di farla girare nel mondo. Rappresenta un grande segno di pace, richiamando in qualche modo il messaggio dei Giochi Olimpici e Paralimpici, proprio perché lo sport è uno strumento che può far incontrare i popoli e quindi anche noi abbiamo voluto accogliere dalla Santa Sede questo annuncio e questo messaggio».
Stefano Gnesato, delegato Coni Verona aggiunge:
«Per il Natale dello sportivo abbiamo questo grande dono che ci ha fatto il Vaticano, facendo partite la croce da Verona per il viaggio olimpico di Milano-Cortina. Dopo la partecipazione nostra al Giubileo dello sportivo a Roma, facciamo questo ponte che è qualcosa di straordinario».
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