“La vera rivoluzione dell’amore”- Iscrizione dei catecumeni

Allegato: Iscrizione Catecumeni (San Giovanni in fonte)

Iscrizione dei catecumeni
(Rm 10,8-1; Lc 6,27-38)
Battistero di San Giovanni in fonte
Verona, venerdì 7 marzo 2025

 “Amate i vostri nemici”. Le parole appena ascoltate non sono precetti morali, ma vere e proprie scintille divine capaci di accendere in noi una luce nuova e senza fine, che illumina e riscalda il nostro modo di intendere e di vivere le relazioni e, soprattutto, la nostra stessa libertà. La chiave di comprensione del brano evangelico di Luca si trova nella cosiddetta regola d’oro. Questa regola è presente in tutte le religioni, ma notiamo che qui Gesù la riformula in positivo: non più solo “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, ma “fate agli altri ciò che vorresti fosse fatto a voi. L’amore del nemico e non di un nemico qualsiasi, ma del “nostro” nemico è il cuore del Vangelo. Tale amore impossibile umanamente fa la differenza tra il cristiano e il mondo perché svela il vero volto di Dio e l’autentico senso della vita. Distruttività e aggressione, ostilità e paura dominano, in effetti, relazioni e situazioni della vita personale e sociale. Gesù prende posizione e afferma tutto il contrario del buon senso: “Fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. “Questo mondo non mi renderà cattivo”, titola una recente serie Tv su Netflix. Davvero, come recita un detto rabbinico, “il più grande eroe è colui che trasforma il suo nemico nel suo amico”. Ma come si fa?

A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra”. Ai tempi di Gesù, uno schiavo veniva colpito in volto dal suo padrone con il dorso della mano per non sporcarsi le mani. La guancia colpita era la guancia destra, tranne nel caso in cui il padrone non fosse stato mancino. “Porgere l’altra guancia”, cioè la sinistra, significava costringere il padrone a colpire con il palmo della mano, e quindi, a sporcarsi le mani. Il voltare il viso dell’altra parte per porgere la guancia opposta era dunque un modo per impedire all’aggressore di colpire ancora, per interrompere il sistema, per costringere il potente a fermarsi. Siamo chiamati a far questo: impedire al male di prendere il sopravvento. In concreto: superare la logica della legge del taglione; distinguere sempre il male dalla persona che lo compie; lasciarsi ispirare da quello che si vorrebbe dall’altro e non da quello che si teme: “E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”.

Il messaggio evangelico ci invita a una rivoluzione silenziosa ma dirompente, che parte dal cuore e trasforma ogni aspetto della vita. In un mondo dove il potere si manifesta attraverso la sopraffazione, l’amore incondizionato rappresenta l’unica vera alternativa radicale. Questa è la vostra futura responsabilità come battezzati: testimoniare concretamente un amore che supera ogni logica umana. Carissimi catecumeni, i gesti d’amore sono il nostro nome proprio, quello che vogliamo essere e diventare, e hanno il potere di nutrire il terreno da cui nascerà una società nuova. Una società dove le catene dell’odio si trasformano in legami di fraternità e sororità, dove la gratuità prende il posto del calcolo, dove la cura dell’altro diventa il fondamento del vivere comune.

È questa la vera rivoluzione dell’amore a cui il Battesimo introduce.

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