In occasione della Santa Pasqua 2025, il vescovo Domenico Pompili dedica ai missionari e alle missionarie della Diocesi di Verona una lettera di auguri, che riflette sulle gravi condizioni dei conflitti nel mondo, lasciando però emergere la speranza che viene dalla luce di Cristo risorto. L’augurio di lasciarsi toccare da questa “salvezza che viene dall’alto” è estesa con affetto ad ogni fedele.
Carissimi missionari e missionarie, vengo a voi per augurarvi buona Pasqua in un tempo in cui il mondo sembra essere nelle condizioni peggiori e tuttavia proprio per questa ragione l’augurio si fa ancora più pressante e direi ancora più necessario. Dico questo di ritorno dalla Terra Santa dove ho avuto modo di constatare quanto i passi fatti negli anni possano essere immediatamente contraddetti e nello specifico, avendo ascoltato sia il Patriarca cardinale Pizzaballa che padre Ibrahim Faltas – che sono in Terra Santa da più di 30 anni – affermare che la loro percezione della situazione è la più drammatica che si possa immaginare: una condizione senza sbocco, senza possibilità di via di uscita. E quel che accade in Terra Santa, che è una sorta di microcosmo del mondo, è quello che sta accadendo anche in tante parti del mondo, in Africa come in America Latina, in Europa come in altre parti del Medio Oriente. Perciò l’augurio di quest’anno è un augurio che non può non tener conto di questo particolare momento storico che stiamo vivendo, lasciandoci però ispirare dalla luce che viene dalla Terra Santa che conserva non solo la memoria della risurrezione, ma soprattutto questa speranza che anche quando sembra che davanti a noi ci sia un muro, c’è sempre la possibilità che dall’alto venga per noi la salvezza.
Questo è l’augurio che voglio fare a voi, pensando alle vostre condizioni, ciascuna delle quali non è esente da prove e da difficoltà, ma nelle quali sicuramente la vostra testimonianza personale porta la luce e la speranza del risorto. Buona Pasqua!
Domenico Pompili
Vescovo di Verona
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